Un giorno Jodì mi disse:
Senti Getti è ora che ti trovi un altro compagno.
Perché? Io sto bene con te- dissi io
Lo so, ma sai come andrà a finire? tu mi giuri amore eterno ora, ma poi ti stuferai di me
E stupita risposi: Quindi mi stai lasciando perché sai che prima o poi probabilmente lo farò io? Sai vero che è paranoia…oppure sei tu ad esserti stufato di me, inventatene un’altra…
E Jodì che era più che un ragazzo, ma anche un essere molto antico e si ricordava le sue vite precedenti e si ricordava anche tutte le sue donne precedenti, così da dargli una grande esperienza….mi disse una cosa così comica rispetto alla costante profondità del suo sentire:
Getti tu devi stare con un venticinquenne.
Wha?- faccio io- con uno di dieci anni in meno di me? – risposi offesa
Sì, a quell’età i ragazzi hanno un’altra energia, un altro “cablaggio”, sono veloci, pieni di idee, e poi saresti adorata e amata come hai bisogno, tu avresti stimoli continui, perché è di questo che hai bisogno…
Era un complimento sinistro.
Non era un complimento.
Era il suo modo elegante per sbattermi fuori di casa.
E mentre raminga camminavo lungo il viale imperversato dal vento, pensavo a venticinquenni volanti…e dal nulla ho rivisto quella famosa immagine di Alberto Sordi a tavola che diceva “macaroni io ve distruggo”.
Vi capita mai di fare pensieri doppi?
Così, buffamente mi è saltata alla mente “venticinquenni? io ve distruggo”, immaginando che una ditta alimentare facesse biscotti a forma di millennial maschi. Invece di sorridere mi sono coperta gli occhi con la mano. Non volevo dare la soddisfazione al mondo mi vedere la malinconia delle mie lacrime.
L’effimero consueto

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